religione

Il messaggio profetico di Padre Pio al figlio spirituale 

Gelsomino Del Guercio www.portalecce.it
Pubblicato il 18-11-2021

Don Domenico Labellarte ha fondato un'importante opera di apostolato

La forza interiore che riusciva ad emanare Padre Pio è nella testimonianza dei suoi figli spirituali. Uno dei più autorevoli, originario della cittadina di Valenzano, in provincia di Bari, è Don Domenico Labellarte, deceduto l’11 novembre a 100 anni, in odore di santità.  Don Domenico è il Fondatore dell’Opera al Servizio della Divina Misericordia (di cui fanno parte le Ancelle della Divina Misericordia, Istituto Secolare Femminile). La sua vita fu legata a quella di Padre Pio per ben ventisei anni.

I PRIMI TRE INCONTRI CON PADRE PIO

«Il primo incontro il 2 febbraio del 1943. Un abbraccio di misericordia - si legge nei suoi scritti. - Io dico sinceramente, Padre Pio ha valorizzato uno straccio; non avevo più salute, veramente fu un abbraccio di misericordia. Dopo l’incontro con lui cominciai a rivivere, a riprendere i miei studi. Secondo incontro verso Pasqua. Terzo incontro il 22 agosto 1943».

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LA PROFEZIA DEL FRATE CON LE STIGMATE

In quell’occasione, si legge sul portale delle Ancelle della Divina Misericordia, Padre Pio lo chiama in disparte in una saletta, «e mi fa parlare per un’ora e mezzo circa. Io mi vergognavo, mi facevo rosso e il Padre: “Devi parlare”. “Ma mi sono confessato questa mattina…!”. “Ti ho detto, mi devi parlare”. Mi mette le mani sulle spalle e, quando finisco di parlare: “Non è roba tua, viene da Dio”. Mi tranquillizzai in parte. “Guagliò, datti da fare…”. Dentro di me dissi: “Comincia la responsabilità”. Cominciai a tremare veramente. Ma, “Padre, cosa posso fare io? Lei vede come sono…”. Il Padre replicava: “E io che sto a fare?”. “Mi dica lei, allora, cosa devo fare…!”. Con pazienza, mi presenta il programma in tutti i dettagli. “Padre, allora comincerò quando diventerò sacerdote…”. Ed egli: “No, subito oggi”, (come ricordava, nella sua testimonianza l’ingegner Benedetti, parlando di Madre Speranza, tutti i Santi vivono e percepiscono questo senso dell’immediatezza). “Ma dove, Padre?”. Ed egli: “Dove ti trovi, nel collegio”». Domenico si trovava per gli studi nel collegio Capranica di Roma. E’ lì che Padre Pio voleva iniziasse la sua opera di Apostolato. 

“SENZA DI LUI NON AVREI POTUTO FARE NIENTE”

Avete ben capito che si tratta di una “fondazione” che il Signore mi chiedeva. Padre Pio mi fa subito cominciare con la “Lega della Fraternità”. “Padre, mi assista” – dico io – . Mi fa inginocchiare e mi benedice; e così, da quel momento, diciamo che è stato un cammino insieme. Senza di lui non avrei potuto far niente». 

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DAVANTI ALLA BARA DI PADRE PIO

Quando muore Padre Pio il 23 settembre del 1968, «resto molto sereno - scrive Domenico -. Ormai era stata avviato l’Istituto Secolare Femminile (Le Ancelle della Divina Misericordia): era in via di approvazione come anche la Famiglia Secolare Maschile. Tuttavia, dinanzi alla bara di Padre Pio, trasportata dalla cella in Chiesa, sento un’ispirazione fortissima, per mezz’ora, dalle otto alle otto e mezzo: Completare l’opera con Famiglie Religiose, ossia: “Metti in pratica l’amore al sacerdote, l’amore alla preghiera, l’amore alla sofferenza, l’amore al sollievo della sofferenza. Questo hai imparato da me per ventisei anni – è Padre Pio che parla – . Devi dare ‘organizzazione’ a tutto questo”.

La conoscenza con Madre Speranza, a cui spiegò la missione che gli affidò Padre Pio, spronò ulteriormente Domenico a completare la sua opera di apostolato. Altri tre istituti, da lui fondati, ebbero l’approvazione pontificia.  I Servi della Divina Misericordia l’hanno ottenuta il giorno della festa di S. Pio, il 30 aprile del 1987, mentre le Religiose di Gesù Crocefisso nella solennità di Cristo Re del 1988 e gli Apostoli di Gesù Crocefisso, Istituto Religioso, l’8 dicembre del 1989. (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

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